La terapia con onde d’urto è chiamata anche ESWT (dall’inglese: Extracorporeal Shock Wave Terapy) ed è una terapia fisica non invasiva efficace su particolari tipi di patologie. L’applicazione di questa terapia comporta tempi relativamente modesti ed è utilizzata maggiormente per il trattamento delle patologie a carico sia dei tessuti molli della componente ossea.
Nel 1991 viene presentata la prima apparecchiatura per il trattamento con onde d’urto, e da allora si è registrato un rapido sviluppo della “Extracorporeal ShockWave Therapy (E.S.W.T.)” utilizzata anche in altri ambiti terapeutici: dapprima nelle calcificazioni intramuscolari, e successivamente nelle patologie inserzionali tendinee.
Dalla sperimentazione si è passati recentemente all’utilizzo pratico di questa metodica sfruttando le potenzialità specifiche degli effetti delle onde d’urto:
L’applicazione clinica si è rivelata interessante nella patologia muscolo-scheletrica in tre specifici ambiti di intervento:
La terapia ad onde d’urto ha delle nette controindicazioni nel caso di infezioni ossee, sulle cartilagini di accrescimento e in patologie che riguardino la coagulazione. Inoltre vi sono delle controindicazioni relative come nel caso di tumori ossei, gravidanza e pazienti portatori di pace-maker. Altra controindicazione relativa è rappresentata da infiltrazioni recenti di cortisone, poiché queste possono alterare la risposta dei tessuti e ridurre significativamente l’effetto biologico della terapia ad onde d’urto.
Particolare attenzione deve essere posta ai possibili effetti indesiderati sui tessuti nervosi e vascolari, che possono venire danneggiati dal trattamento stesso. La terapia ad onde d’urto non deve essere quindi utilizzata a livello della colonna vertebrale, del cranio e del torace.